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Nelle chat, dove uno è libero  di usare la fantasia nel presentarsi agli altri e nell'immaginarli, non è  difficile incontrare persone che dichiarano un'identità sessuale  diversa da quella reale, così come caratteristiche fisiche, età,  occupazione, stato civile. Mentire dà a ciascuno l'euforia di una  libertà illimitata e forse, per la prima volta in vita, l'ebbrezza di  essere affascinanti, mostrando lati della propria persona che solo in un  contesto privo di riscontri visivi, si sente di poter esaltare. In tal  modo chi chatta ha la possibilità di realizzare in modo virtuale il  proprio ideale dell'io, e di riflesso sentirsi finalmente ideale.  Con queste sensazioni piacevoli  a portata di mano, come si fa a spegnere il computer e tornare nella  realtà dove nessuno lo crede davvero ideale?A questo punto le ore  davanti allo schermo del computer dedicate allo scambio di informazioni,  sensazioni ed emozioni aumentano.Poi scatta la tentazione di  incontrarsi e spesso la realtà non rispecchia le aspettative, allora  l'illuso insoddisfatto diventa disilluso, e quello soddisfatto, ma  respinto, diventa un depresso.  Nonostante la realtà smentisca  il virtuale, non per questo ci si astiene, infatti se solo il virtuale  dà quello che nega il reale, allora ci si immette nel virtuale,  riducendo i contatti reali, ormai divenuti fonte d'ansia e quindi da  evitare!  Ogni giorno molti utenti  rischiano di allontanarsi dai rapporti interpersonali “faccia a faccia”,  indispensabili per una vita sana e socialmente equilibrata, preferendo  relazioni virtuali; queste inevitabilmente portano ad una  spersonalizzazione e ad una proiezione del proprio sè in un luogo non  fisico che, data la facilità, la velocità e l'ampiezza geografica dei  rapporti il soggetto preferisce.  Si possono individuare vari tipi di gruppi affetti dal disturbo :  • Il gruppo degli utenti a  rischio presentano un vissuto di curiosità nei confronti delle  opportunità offerte dalla rete simile alla fase di luna di miele del  soggetto che ha iniziato un rapporto stabile con l'eroina; tendono ad  osservare ed apprendere come muoversi in questo nuovo mondo; in questa  fase il soggetto custodisce gelosamente ogni nuova conquista iniziando a  modificare la propria identità personale  • Il gruppo degli utenti  abusatori ha caratteristiche analoghe ai soggetti che utilizzano  oppiacei da diverso tempo: gravi problemi nelle relazioni affettive,  importanti problematiche lavorative legate all'utilizzo della rete,  problematiche psicofisiche (problemi visivi, alterazione del ritmo  circadiano, disturbi nelle condotte alimentari, ecc). Il soggetto in  questa fase chiamata della “sostituzione” è profondamente immerso nella  comunità internet; grazie al web raggiunge ciò che prima non era mai  riuscito a ottenere: avrà tanti amici, troverà sostegno, nuovi stimoli,  fiducia, ecc. (ma veri?) L'utente adesso ha sempre un posto dove andare,  sa sempre cosa fare; tutte quelle attività che permettevano al soggetto  di andare avanti nella vita ora non contano più!  • Il gruppo degli utenti  dipendenti presenta aspetti psicopatologici più gravi; in particolare  stato confusionale per ore, allucinazioni semplici visive,  prosopoagnosia, ipertermie, tremori; Importanti problemi nella vita  relazionale: abbandono coniugale da parte del partner, seri problemi  nell'ambiente lavorativo. Il soggetto ha un'assoluta mancanza di  consapevolezza. Altri disturbi presenti nei soggetti dipendenti sono:  prolungamento del periodo del tempo di collegamento prefissato, grande  quantità di tempo del soggetto viene spesa alla ricerca del materiale da  utilizzare in rete, interruzione o riduzione di importanti attività  sociali, lavorative o ricreative a causa dell'utilizzo di internet; uso  continuativo della rete nonostante la consapevolezza di avere un  problema sociale, psichica o fisica collegato ad esso.  E' opportuno quindi percepire il proprio eventuale problema e raggiungerne la coscienza.  Curioso è il ruolo degli  operatori nei canali chat. Questi particolari utenti del canale, hanno  determinati "poteri" come ad es. eliminare altri utenti dal canale o  impedirne l'accesso, dare il ruolo di operatori ad altri utenti, etc. Il  ruolo degli operatori dovrebbe essere quello di moderare il canale  stesso, "kikkare" ovvero togliere dal canale utenti che disturbano la  chat, "bannare" (impedire l'accesso al canale) utenti che effettuano  spam (messaggi pubblicitari, testo ripetuto, etc.). Ogni utente in chat  ha la facoltà di creare una stanza, diventando operatore non appena  accede per primo alla stanza stessa. Essere operatore non è un titolo  per grazia ricevuta, è un titolo acquisito da sè quando si crea una  stanza o dato da un altro operatore . Tutti possono creare una stanza!  Nessuna laurea, nessun esame, nessun altro particolare merito! Molto  spesso si da questo titolo per semplice simpatia verso un utente, per  amicizia nella vita reale. Essere operatore, quindi, deve essere  considerato un titolo ben lungi da far pensare alla persona che lo  detiene, come "speciale", "particolare", "superiore".  Per chi usa il proprio "titolo"  di operatore con fini diversi da quelli di moderare il canale, potrebbe  creare due aspetti negativi :  - Aver bisogno del titolo di  operatore per sentirsi superiore e più "interessante" verso gli altri  utenti della chat e verso se stessi. Questo accresce la propria  autostima in modo del tutto ingiustificato anche nella realtà,  danneggiando la psiche di chi da troppa importanza al proprio titolo.  - Gli operatori che mal usano  la loro posizione , distorcendo il mondo della chat e avvicinandolo al  mondo reale, acquisiscono una specie di titolo "dittatoriale", decidendo  della "vita" o della "morte" di un utente del canale chat. L'operatore  che fa mal uso del suo titolo, quindi si sente padrone-dittatore del  proprio mondo (canale chat), li dentro può dettar legge, eliminare  utenti "antipatici", scrivere quello che vuole nel canale (senza timore  di essere eliminato da nessuno), far credere ad altri utente del canale  che lui è degno di maggior attenzione, è interiormente superiore per il  solo motivo di essere operatore. Può screditare altri utenti o parlare  male di loro, in pubblico o privato. Tutti comportamenti scorretti,  maleducati, infantili, non da "operatore corretto" e che invece di  enfatizzare la persona per il titolo che ha, ha l'effetto completamente  opposto.  In realtà bisogna rendersi conto che è soltanto una chat e non la vita reale.  Ovviamente chi si vuol fregiare  degnamente del titolo di operatore di un determinato canale della chat,  si dovrebbe limitare al ruolo che gli compete, ovvero quello di  moderare la chat, di essere utile al canale, senza limitare la libertà  di parlare se non nuoce al pubblico del canale stesso, senza abusare del  proprio ruolo, senza crearsi falsi aloni di "superiorità" (del tutto  ingiustificati), senza eliminare utenti che sono a lui personalmente  antipatici. Vi immaginate un simile individuo che abusa del proprio  potere nella realtà? Non è certo questo il corretto modo di  "controllare" qualcosa, né il internet né nella realtà.  E' facile essere preda di  minacce e di insulti di ogni tipo in chat, proprio per la peculiarità  del mezzo, infatti la propria identità è nascosta. Non bisogna però  dimenticare che si può risalire attraverso il numero ip al computer dal  quale si sta chattando. Minacciare in chat, usare violenza attraverso  una chat con parole e metodi psicologici, può essere perseguito.  Attraverso il "log" del provider attraverso il quale si ha accesso ad  internet e il "log" del server attraverso il quale si chatta, si può  risalire all'identità. Se ci si sente minacciati, offesi ed in qualche  modo lesi, è consigliabile contattare il servizio "abuse" del provider.  E' facile rendersi conto di come sia vile colui che minaccia usando  l'anonimato e credendo di non essere perseguibile per il solo motivo che  si trova su Internet. Il mondo ideale di queste persone sole e vili può  essere proprio quello di Internet. Non lasciatevi quindi infastidire o  impaurire di colui che usa il media Internet in questo meschino modo.  Non importa quello che il  "minacciatore telematico" dice di voi, non fate l'errore di lasciarvi  influenzare dalle sue offese o dalle sue minacce, perdendo la stima in  voi stessi. Non fate l'errore di credere alle minacce di denunciarvi e  farvi avere delle pene secondo sue fantomatiche accuse, questo lo può  decidere un giudice e non lui! Non è legalmente permesso attaccare  tramite sistemi telematici il proprio computer, ad esempio rallentando  la connessione tramite programmi come i bombardatori a pacchetti e altri  sistemi analoghi; non è legale tentare di introdursi nel computer di  persone collegate ad internet attraverso il numero IP. E' possibile  proteggersi in svariati modi, come ad esempio installando un programma  Firewall (ovviamente muniti di licenza d'uso). Vi sono programmi in  grado di monitorare determinati attacchi, di registrare il numero IP di  colui che tenta l'intrusione. Evitate sempre di cadere nelle trappole  tese da coloro che vogliono soltanto la violenza e lo scontro verbale a  suon di brutte parole, anche perché spesso non intendono risolvere le  questioni in "scontri" leali, ma usano trucchi e strumenti subdoli.  L'ignoranza, l'arroganza ed il gusto per la violenza sono vicini a  queste persone scorrette.  Non si creda quindi colui che  desidera usare Internet per sfogare la propria violenza repressa agendo  verso gli altri, di poterlo fare liberamente o di aver trovato un mondo  anarchico in cui poter scorazzare da "bandito", vi sono delle leggi da  rispettare. Molte azioni effettuate su internet : minacce, aggressioni  verbali, offese, attacchi informatici verso altri computer e altre  manifestazioni possono essere sanzionabili penalmente. Molto spesso  infatti si conosce anche nella vita reale la persona minacciata, e  comunque non bisogna dimenticare che "dietro" Internet vi sono uomini e  donne in carne ed ossa!  Si possono classificare quattro tipi di violenza:  - Violenza per paura  sprigionata dalla persona che si sente minacciata da una situazione, da  un gruppo di persone o da una persona singola. La persona entra in  panico e cerca con la violenza di togliersi da questa situazione. Si  dovrebbe affrontare la situazione di queste persone cercando di  minimizzare il panico dell'altra persona, convincendola che non siamo  una minaccia, senza atteggiarsi in maniera autoritaria.  - Violenza per delirio è  sprigionata dalla persona che non percepisce limiti di alcuna natura  (fisica, morale, etc.), ad esempio la persona sotto gli effetti delle  droghe incluso l'alcool. Per affrontare la persona in tale stato,  bisognerebbe concentrare la sua attenzione su qualsiasi cosa che non sia  se stesso, con voce convinta ed autoritaria, senza dare possibilità di  scelta al soggetto.  - Violenza per capriccio  irragionevole è basata su un comportamento irragionevole, ad esempio per  un sindrome psicotica da rabbia cronica da sfociare all'esterno. Il  soggetto in tal caso vuole intenzionalmente provocare violenza per  sfogarsi in qualche cosa. Questa è una delle situazioni più difficili da  gestire. Infatti bisognerebbe agire in due modi verso tali persone :  togliere l'innesco emotivo alla persona, ad esempio non dando alcuna  importanza alle sue richieste e fargli anche capire che il suo  comportamento/richieste non verranno più tollerate o soddisfatte.  - Violenza criminale usata a  livello coercitivo per ottenere qualcosa da una persona. In questo caso  la persona vuole da noi qualcosa, tranne che una sfida.  In ultima analisi non  bisognerebbe dimenticare che una persona che minaccia o si lascia andare  in manifestazioni violente (anche sotto forma di aggressioni verbali)  si può pensare in realtà come una persone vile, che cerca di togliersi  dalla situazione di paura con la violenza, con scarsa fiducia nei suoi  mezzi che non siano quelli violenti. In realtà colui che scatta per  primo tra chi ha un diverbio è quello che sente l'impulso di dimostrare  che "ha ragione". Deve, con molta probabilità, dimostrare al proprio ego  ed a eventuali persone che assistono al "litigio" che deve "vincere".  Le chat consentono agli utenti  di dialogare in tempo reale da un capo all'altro del pianeta. Purtroppo  sempre più spesso si vedono i canali chat come unico e solo mezzo per  conoscere poi nella realtà altre persone. Conoscersi si ma non come  unico e solo mezzo per farlo. Molto spesso chi si descrive o cerca di  far credere in modo positivo con chi chatta, non è in tal modo ma come  vorrebbe apparire nella vita reale.  Psicologo, Psicoterapeuta per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it   |      

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