Lancillotto e lo specchio ....
Lancillotto ormai colpito da un'irrefrenabile ossessione AUTOLESIONISTA, continua ad amare la sua immagine riflessa di un suo mentale quanto bugiardo specchio, ripetendo all'infinito: "Ho ragione io ... ho ragione io .. perchè sono ... il più dotato ... il più acclamato... il più perfetto!" ...."Specchio, specchio delle mie brame - ripete ogni giorno Lancillotto, con le pupille dilatate e la bava filacciosa che gli pende dalle labbra ormai secche di bramosa arsura interiore - chi è il più perfetto del reame"? E lo specchio chiamato Ego, avendo tutta la convenienza per dire ciò che il Lancillotto vuol sentirsi dire, gli risponde:
"Ma ovviamente tu, Sir Lancillotto
sei del reame il più "bislacco
ed il più puerile".
Quello specchio di nome Ego, infatti, solo potrà continuare ad esistere, se si autoalimenterà attraverso la possessione del malcapitato "cavaliere" che è ormai diventato lo scudiero di sè stesso.
... E così Sir Lancillotto imprigionato dal mondo irreale di quello specchio che assorbe tutte le sue lamentele, le sue aspettative, i suoi sentimenti, la sua volontà di guardare oltre lo specchio, poco per volta, perde sè stesso vittima di un Ego che è diventato il suo padrone.
Un giorno, il baldo cavaliere, mettendosi nuovamente di fronte allo specchio per rimirarsi come faceva sempre ogni mattina, si accorge che la sua immagine riflessa non mostra più quel giovane cavaliere che pensava di avere tutto il mondo ai suoi piedi, ma quella di un vecchio bavoso, avvizzito, putrido, calvo, con occhi dilatati e rossastri, scheletrico, curvo e livido.
Lancillotto non può credere ai suoi occhi. Deve essere un'allucinazione! Ordina perciò ai suoi servi di portargli un altro specchio. Pensa infatti che lo specchio gli sia stato scambiato, ma tutti quelli che gli portano, gli rimandono quella stessa orripilante immagine ... E allora lo specchio che tanto lo aveva lodato autoalimentandosi del suo stesso compiacimento, parlerà, senza che gli venga formulata alcuna domanda... :
"Col mio aiuto, Lancillotto, la tua vita
ho preservato da una lotta dura
facendo i tuoi nemici carne trita.
...Quanto gloriavi quella tua carne pura...
carne muscolosa, giovane e forte
che faceva tremare di paura!
Non ti potevi immaginare della morte
perchè tutti i tuoi pensieri cancellai
per non farti capire la tua sorte.
Io,ImPeRaTrIcEe, mai t'amai
Amai solo me stessa è questo il punto
Proprio per questo non t'abbandonai.
Ora il tempo che aspettavo è ormai giunto.
Là dove vedi quella tua carne molle
che cede il posto al tuo superbo spunto
là dove osservi le tue curve spalle
incapaci ormai di reggere una meta
ora riprendo il mio cammino nella calle
lasciando la tua paura come dieta
perchè la tua esistenza non ha durata
ed io per mia natura non ho pièta.
Sei solo un vecchio tizio che si affanna
nel cercare di raggiungere una riva
nuotando(""annaspando"" dato che non sai nuotare) in acqua perigliosa e guata
vedendo la sua morte che fuggiva.
Ma ora hai dato ormai l'ultimo passo
Più non mi serve questo tuo corpo lasso
perchè sono quell' Ego che diserta
quando più non servi. Lo so .. è un colpo basso ...
ma potevi stare un pò più all'erta...
L'altra vita esiste e vale molto..
ma ho fatto in modo che da me fosse coperta...
CRASHHHHH!........by ImPeRaTrIcEe.
Nessun commento:
Posta un commento