Si dice spesso che l’anziano è depresso. Di fatto la depressione rappresenta in questo periodo di vita l’espressione di una impossibilità di esprimere al meglio se stessi e di sentirsi parte del contesto familiare e sociale.
Il “nonno” ha BISOGNO di una vita affettiva sana, cosa che il soggetto in questione non ha. Avviciniamoci all’argomento elencando prima di tutto alcuni tratti che caratterizzano l'anziano, che sono: - Declino cognitivo,
- il cervello non si rigenera;
- la fine della sessualità;
- la perdita della memoria;
- l’anziano è solo un peso per la società.
Di fatto di base c’è la difficoltà, da parte di chi sente “il peso” dell’età che avanza, di accettare il tempo che passa e, di solito, sono queste le persone che, nel tentativo di annullare le evidenze, si sovraespongono col prossimo per “mascherare” e soffocare il “vuoto” esistenziale che li caratterizza e di cui sono inconsapevoli.
Ansia e depressione provocano l’iperattività del sistema nervoso favorendo l’insorgenza dell’impotenza. Una condizione particolare è rappresentata dalla cosiddetta ansia da prestazione, che inibisce l’erezione.Malattie come il morbo di Parkinson, la malattia di Alzheimer, l’ipertensione e le cardiopatie ( MA QUANDO MUORI?) possono comportare l’impotenza.
Siccome al soggetto in questione, non mancano tutte queste patologie, per ultimo esso soffre anche di una grave INCONTINENZA senile cronica la quale lo costringe ad avere scorte industriali di PANNOLONI,di cui si rifornisce regolarmente ogni 6 mesi dall'Italia! ( Ecco svelato il motivo dei suoi frequenti viaggi nel nostro Paese).
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